Le forme della natura: l’influenza dell’Art Nouveau
L’Art Nouveau, arte floreale in Italia, jugendstil in Germania ebbe origine in Europa nell’ultimo decennio del 1800 e si protrasse per tutto il primo del 1900.
Le sue forme svincolate dallo storicismo e quindi giudicate moderne si ispiravano alla natura, al mondo vegetale e animale. Questa nuova espressività che pervase architettura, pittura, scultura, arredamento, moda influenzò certamente anche l’automobile che proprio negli anni del “Liberty” si afferma come nuovo status symbol dell’alta società. Indubbiamente essendo uno degli emblemi del progresso, l’automobile non poteva non adottare quella poetica formale che della modernità era il simbolo e compatibilmente con le tecnologie ed i metodi di produzione dell’epoca, lo stile dell’auto si adattò ai gusti della sua esigente clientela plasmando carrozzerie che cercavano di riprendere quel gusto decorativo.
Quali furono gli elementi dell’auto che in maniera più eclatante accolsero i paradigmi dell’Art Nouveau?
Prima di tutto i parafanghi ed il cofano furono i componenti che più si prestarono a recepire quelle particolari curve che sono proprie del liberty: anche se all’inizio erano poco più che lamiere piatte lavorate al massimo con curvature semplici o rullature di irrigidimento è facile imparentarne il disegno con le decorazioni della metropolitana di Parigi con o degli oggetti della scuola di Nancy. Alla forma si aggiungeva la verniciatura particolarmente curata e arricchita di fregi di ispirazione naturalistica. Quando si affinarono le tecniche di battitura della lastra di lamiera e fu possibile dotare le superfici di una certa tridimensionalità, le possibilità di creare forme complesse ispirate alla natura aumentarono e l’automobile acquisì sempre di più l’aspetto di una scultura a tutto tondo, abbandonando quell’aspetto formato da elementi singoli giustapposti proprio degli esordi. ( tipico esempio la carrozzeria tipo “Tonneau” e Phaeton).
Lo stile ispirato dall’art nouveau si stempera notevolmente dopo la prima guerra mondiale: molte case navigano in cattive acque e per allargare la base della clientela ricorrono ad una maggiore industrializzazione e ad una riduzione del tempo di produzione, con la conseguente semplificazione dei fregi e delle decorazioni.
Paolo Granelli